Una parola…
…VERGOGNA!
Sì, c’è solo da vergognarsi quando in Italia succedono casi come quelli di Eluana Englaro con ogni tipo di “pubblico ufficiale” (sia esso magistrato, impiegato di bassa lena, uscere o parlamentare) che si erge a paladino della giustizia e succube della chiesa con scritto sulle mani le tavole della legge e pronto a sputare sentenze e giudizi contro chiunque non la pensi come lui.
Come dimostra questo articolo uscito oggi su repubblica.it, chiunque è pronto a cercare un minimo cavillo pur di trascinare questa situazione nella più classica farsa all’italiana, facciamo perdere tempo finchè non molleranno la presa ed invece hanno trovato il coraggio di una famiglia con una tenacia fuori dal comune. Hanno trovato persone che da 17 anni hanno l’inossidabile coraggio di andare avanti nonostante un paese bigotto, hanno la piena convinzione di dover farlo per loro figlia che, fatto ormai AMPIAMENTE ed INDUBBIAMENTE accertato, aveva sempre espresso la volntà di non essere mantenuta in vita nel caso di uno stato vegetativo.
Nonostante tutto, le pronunce inoppugnabili delle più alte istituzioni giudiziarie che hanno dato il via livera alla sospensione dell’alimentazione forzata, continuiamo a vedere persone voler bloccare l’ambulanza al loro ingresso nell’osperdale di Udine; stamparsi sul cofano di un furgone per non farlo passare chissà per quale motivo: eccessiva volontà di protagonismo? Dover dimostrare al mondo intero il proprio dissenso provocando ulteriori sofferenze a chi già soffre da un’eternità di tempo? Ci si è forse dimenticati che chi si sta battendo per mantenere “l’ultima volontà” di una persona che ci è stata sempre mostrata vivace e piena di voglia di vivere, è il padre? Vivere 17 anni in un ospedale senza dare il minimo cenno di presenza è vita? NO non lo è affatto. Un cuore che batte grazie ad un mucchio di tubi che ne provvedono al sostentamento può considerarsi da solo vita? Ed un cervello ormai “spento” che non da sentimenti o motivazioni a quel cuore, è umano lasciarlo in quella maniera? Sicuramente ognuno ha la proprio opinione, ma cercare di mettere qualsiasi tipo di bastone tra le ruote di una famiglia provata da una tragedia simile è veramente meschino.
Ancor più meschino anzi direi bestiale ed infame è doversi avvinghiare alla sospensione del nutrimento come unica soluzione per lasciar andare via un corpo non più abitato da un’anima cosciente e non sarebbe il primo caso, qualche anno fa un celebre arbitro di calcio sardo affetto da SLA pur di non dover continuare a vivere in una condizione allucinante ha dovuto lasciarsi morire di fame e sete… una società come la nostra che si dichiara avanzata dovrebbe riflettere un pò di più con la propria mente, scomodarsi a scendere dalla poltrona davanti alla tv dove ci viene detto come e cosa pensare ed usare il raqgionamento, porsi domande anche scomode e cercare una risposta e non accanirsi contro persone che combattono per una volontà espressamente manifestata all’epoca da Eluana.
Per quel pochissimo che può servire, sostengo in pieno le scelte della famiglia Englaro ai quali si sta imponendo con qualsiasi mezzuccio da operetta una volontà a loro estranea passando dai disegni di legge arrivando fino alle minacce contro la struttura sanitaria che si è offerta di aiutarli; come al solito in Italia, se una cosa non va bene, si cambia la realtà, sarebbe fin troppo difficile cambiare modo di vedere!