Specializzandi in sciopero
Roma, policlinico A. Gemelli, un ospedale conosciuto quasi in tutta Italia e nel mondo se non per i ricoveri del Papa dove all’interno dell’ospedale ha una suite sempre a disposizione (che gi auguriamo comunque non debba mai utilizzare), un ospedale privato convenzionato con il servizio sanitario nazionale inserito come “ospedale di rilievo nazionale di alta specializzazione” dove, per soddisfare le migliaia di prestazioni elargite, c’è la necessità di un ampio e preparato organico. All’interno della struttura troviamo delle scuole di specializzazione, essendo il Gemelli un policlinico universitario, dove i medici vanno a prendre una specializzazione per diventare stimati professionisti; succede poi che, come in ogni favola Italiana che si rispetti, ci sia sempre un risvolto della medaglia: l’ospedale consta di circa 500 specializzandi, che dal 4 ottobre sono in sciopero ad oltranza
Facciamo un passo indietro: una volta superati dei severi test per entrare nelle scuole di specializzazione con spesso un’agguerrita concorrenza, i neo specializzandi vengono inseriti all’interno della struttura e gli viene fatto firmare un contratto da 900€ circa al mese. Tutto questo in teoria, la pratica è che, da settembre ad oggi questi specializzandi il contratto l’hanno solo sentito menzionare, come spesso accade tante chiacchiere e pochi fatti, il 6 settembre scorso una nuova delibera della Regione Lazio ha stabilito che gli specializzandi devono essere strutturati non più come medici in formazione ma come medici veri e propri avendo così diritto a firmare il contratto di lavoro nazionale da circa 1200€ mensili, per alle volte oltre 12 ore di lavoro al giorno, con le stesse mansioni di un medico e senza la possibilità di maternità o periodi di aspettativa pena il rinvio del conseguimento della specializzazione.
Come struttura privata convenzionata il Gemelli ha stipulato diversi accordi con la Regione Lazio e, di solito, i contraenti del contratto sono appunto l’ospedale, la regione ed il medico specializzando e, altrettanto naturalmente, quando si tratta di pagare queste persone che da due mesi lavorano senza percepire alcuno stipendio, senza aver firmato alcun contratto e senza avere l’assicurazione professionale, vedono salire il livello delle chiacchiere e scende quello degli provvedimenti tangibili; sin dall’inizio del loro lavoro agli specializzandi era stato detto di stare tranquilli che il contratto sarebbe arrivato quanto prima, poi che il primo pagamento sarebbe avvenuto a fine ottobre (mai vista un’azienda pagare i dipendenti ogni due mesi) poi, ieri, davanti ad una rappresentanza dei medici specializzandi sono state fatte tante chiacchiere, con le solite promesse di rito ed una bella lettera protocollata il 6 settembre scorso e consegnata ieri in cui si faceva un esatto copia-incolla della delibera regionale; come spesso accade in Italia lo scarica barile è il mezzo più efficiente per levarsi di mezzo problemi rimandando all’infinito la responsabilità ad altri
Una lettera del 6 settembre equivale ad una fortuita ammissione da parte del consiglio di amministrazione del policlinico Gemelli che la situazione era ben nota già un mese fa quando venivano fatte sontuose promesse pur a conoscenza che gli specializzandi non sarebbero stati pagati vista l’intenzione del policlinico di aspettare la finanziaria regionale (termine ultimo per l’approvazione 31 dicembre!) per poi esprimersi e così, tanti medici che hanno già studiato per anni dovrebbero aspettare sei mesi per percepire il primo stipendio,peccato solo che le bollette e la vita, non si possano pagare con sei mesi di ritardo