L’Inciviltà dei numeri due
Spagna – Italia 4 a 0. Mamma che botta! Ma alla vigilia nessuno poteva immaginare che sarebbe finita così male. Grandi speranze che si sono infrande già alla metà del primo tempo. Vabbè, pazienza, è solo un gioco e per di più nessuno avrebbe mai immaginato che saremmo arrivati fin lassù. Lo sport è fatto per unire, condividere, divertirsi e se qualcuno perde pazienza, ci si rifarà la prossima volta ma intanto abbiamo condiviso uno spazio comune, ci siamo conosciuti e divertiti.
Tutto questo in qualsiasi altro paese civile che non sia l’Italia perchè da noi, se non riusciamo a disonorarci con le nostre stesse mani non siamo mai felici. E così, come documentato dall’articolo di repubblica.it, al primo goal della Spagna i tifosi riunitisi a migliaia al Circo Massimo hanno cominciato a bersagliare i poveri spagnoli venuti a godersi la partita mente esultavano, giustamente, per il goal della loro nazionale. Con grande provocazione si potrebbe dire che la colpa è stata la loro: hanno creduto che questo fosse un paese civile, che Roma fosse davvero la capitale dell’accoglienza, che quelli che si definiscono tifosi, fossero persone normali e non idioti repressi dalla vita che, per sfogare la frustrazione assistere al tracollo della propria nazionale, cominciano a bersagliare altri tifosi con il lancio di bottigliette d’acqua ed insulti. Provate solo ad immaginare una bottiglia da mezzo litro d’acqua colpirvi in pieno volto o in testa o peggio ancora in un occhio. Cosa potrebbe accadere? Già immagino il momento della tragedia, le indagini, i politici che fanno a gara per scusarsi in televisione deprecano i soliti vandali isolati, la cattura dei pazzi, le solite banali scuse “Non avevo idea che avrei potuto far male a qualcuno”, “Non è colpa mia, il mio è stato un gesto impulsivo, mai avrei voluto far male a qualcuno”.
Fortunatamente non si è fatto male nessuno ma, come sempre, la figura di melma non ce la siamo proprio riuscita ad evitare. Sembrerebbe proprio che ce le andiamo a cercare! Ma non è tutto, visto che se metti 3 italiani insieme scatta al 90% la rissa quando si parla di sport, ecco che i momenti di tensione sono stati continui, prima una rissa sfiorata per colpa di alcuni botti, poi per colpa dei fumogeni ed infine, per non farci mancare nulla ed ovviamente usare tutto il repertorio che ci accomuna sportivamente, via al lancio di oggetti contro il maxi schermo come fosse stata colpa sua della debacle italiana. Senza dimenticare che quello schermo era offerto dal Comune di Roma e che, sicuramente, in caso di danneggiamento, l’assicurazione avrebbe applicato un diritto di rivalsa costringendo la comunità a pagare per il delirio di un branco di frustrati che avrebbero trovato nuovamente un motivo per lamentarsi della mancanza di servizi comunali quando grazie al loro comportamento, avrebbero distolto preziose risorse a causa di una partita di calcio. Dulcis in fundo, i cori contro le forze dell’ordine. Persone che erano lì a lavorare per garantire un pò di sicurezza in caso, qualche idiota, avesse fatto quello che tutti non immaginavano e che, invece, è accaduto.
Dell’increscioso spuntare di bandiere con la svastica e croci celtiche non è neanche il caso di parlarne ma solo di vergognarsi.
Forza Italia, calcisticamente siamo i numeri due dell’Europa ma in quanto a civiltà siamo i numeri 0, valiamo quanti goal siamo riusciti a fare ai campioni d’Europa e tanti auguri; ora con le vostre aste delle bandiere, cominciate a scavare il fondo del barile, il peggio del peggio è ad un solo ulteriore millimetro di distanza…